domenica 3 maggio 2020

Grissini alla salvia con esubero di lievito madre





Oggi ho fatto una cosa forse per la prima volta: ho reclamato. In modo ufficiale. Al mio amministratore di condominio.
Normalmente non mi capita. Borbotto magari, ma non faccio mai reclami ufficiali. Li trovo irritanti, mi fanno sentire a disagio e trovo che sia un po' come fare la spia (razionalmente so che non è così, ma generalmente preferisco non sollevare polemiche che nella maggior parte dei casi non portano a nulla.)
Oggi però ho invertito la rotta.
In questa quarantena se ne sono sentite tante. Indicazioni restrittive e più morbide, interpretazioni della legge e opinioni personali e, al di là del mio specifico pensiero, credo che ognuno sia libero di dire la sua, ma se c'è una regola, quella è.
Io non abito in campagna, ma ho la fortuna di essere in un condominio molto verde, fuori dalla città. Abbiamo un bel cortile condominiale, un piccolo parco giochi per bambini e un praticello in questo periodo verde e fiorato, ma le indicazioni regionali prima e comunali poi, ci hanno impedito di utilizzarlo in questi giorni di pandemia proprio per evitare al massimo la possibilità di contagi.
Ci è spiaciuto, ma abbiamo rispettato quest'ordinanza.
Da qualche giorno però è preso d'assalto da gruppi di adolescenti che chiacchierano, giocano a palla o prendono il sole, sprezzanti delle regole. Ovviamente senza mascherine nè guanti.
Ora, dopo due mesi di quarantena direi che possiamo essere tutti d'accordo che in questa pandemia ci siamo dentro insieme. Non a gruppi alterni, non alcuni sì e altri no. Tutti.
Inoltre, ho sempre avuto un odio viscerale per tutti quelli che, davanti alle regole, disobbediscono con atteggiamento di superiorità e alzando un sopracciglio davanti a chi, povero scemo, decide di rispettarle.
Questo proprio mi manda ai matti.
Perdonerete il mio sfogo, ma se fossi scesa in cortile urlando contro questi ragazzetti saccenti e prepotenti sarei, con buona probabilità, sembrata completamente pazza.
Allora mi limito a scriverlo qui e, per questa volta, anche all'amministratore di condominio, catalogando anche questo come un episodio da quarantena.


Grissini alla salvia con esubero di lievito madre

200 gr di lievito madre
120 gr acqua
1 cucchiaino di miele
40 gr di olio evo
280 gr di farina 00 o 0
1 cucchiaino di sale
6 o 7 soglie di salvia

Iniziate sciogliendo il lievito madre nell'acqua tiepida e aggiungete il cucchiaino di miele.
Incorporate poi la farina, l'olio e, solo alla fine, il sale.
Una volta ottenuto un impasto elastico e lavorabile, mettetelo sulla spianatoia infarinata e stendetelo con il mattarello fino a raggiungere lo spessore di circa mezzo centimetro.
Copritelo con un canovaccio pulito e lasciatelo lievitare per un paio d'ore. Trascorso questo tempo, ricavate delle striscioline utilizzando un coltello ben affilato o la rotella tagliapizza.
Disponete i grissini così ottenuti sulla leccarda del forno ricoperta da carta forno e cuocete in forno già caldo a 180 gradi per curca 20 minuto o comunque fino a raggiungere una buona doratura.
Ovviamente potete creare delle varianti sostituendo la salvia con il rosmarino o aggiungendo del sale grosso prima di infornarli.
Chiusi in un contenitore ermetico si mantengono dignitosamente per almeno una decina di giorni, sempre ammesso che riusciate a non mangiarli tutti ptima! ;)

venerdì 24 aprile 2020

Biscotti riciclo: come ti trasformo i cereali da colazione.


Dieta. Che parola sventurata! Cinque semplici lettere che hanno un significato semplice, lineare, quasi banale (Wikipedia cita: " La parola dieta, dal latino diaeta, a sua volta dal greco δίαιταdìaita, «stile di vita», in particolar modo nei confronti dell'assunzione di cibo..").
Ma è questo che vi viene in mente se la sentite?
A me personalmente no, assolutamente no!
La prima cosa che mi viene in mente sentendo la parola dieta è "tristezza", seguita a ruota da privazione, sacrificio, ansia.
Nel tempo, infatti, abbiamo caricato questa parola di contenuti extra, per così dire. E' stata associata a regimi alimentari, spesso rigidissimi, per poter perdere peso e lì è rimasta, per cui credo che nessuno ormai la intenda, se non a seguito di dovuto ragionamento, per quel che realmente è.
In questi giorni di fermo poi, è diventata uno spauracchio ancora maggiore perchè sottolinea la necessità di non prendere la residenza davanti il frigorifero avendo anche ridotto ai minimi storici l'attività fisica, e bacchetta quelli che, come me, cucinano h 24 sperimentando le ricette più disparate, anche quelle sepolte nei cassetti.
E quindi che si fa?
Oh, bella domanda! Non lo so, o meglio vi dico che faccio io e poi vedete voi..
Provo a cambiare sfida: non più solo confrontarmi con ricette articolate o dimenticate, a prescindere dai loro ingredienti, ma provare a focalizzarmi su preparazioni buone e con più "senza possibili".
Mi spiego: l'obiettivo è scovare, inventare, ripensare piatti che siano saporiti e soddisfacenti pur riducendone il più possibile gli ingredienti.
E così via alle sostituzioni: olio al posto del burro, ricotta al posto delle uova, frutta disidratata al posto dello zucchero, latte vegetale al posto del latte vaccino...e via dicendo cercando di togliere il toglibile, ma senza perderci troppo in gusto.
Ma da dove sbuca questa filosofia? Diciamo che, devo essere onesta, e dirvi che la mia forza di volontà non è proprio delle più stoiche, per cui in realtà per poter seguire una dieta (nel senso originario del termine) senza spaventarmi troppo della parola in sè, ho riscoperto una nutrizionista che sul vero significato di questa parola ha fondato tutto il suo lavoro.
Sentirla sottolineare l'importanza del piacere del cibo e del cibo come equilibrio, non come tabù, è decisamente confortante.
Lo faccio rientrare tra i consigli da quarantena, si chiama Cristina e vi lascio i riferimenti della sua pagina FB o del suo profilo Instagram, di certo non le dispiacerà se andate a sbirciare che cosa fa. ;)

E questi biscotti? Rientrano tra gli esperimenti che, in questo caso, toglie per riciclare. Perchè chiaramente ogni ricetta risponde ad un'esigenza: coccola dolce, colazione per i bambini, pranzo veloce, cena light...ad ognuno il suo.
In questo caso l'esigenza primaria era: riciclo cereali da colazione e colazione dei bambini, ma il risultato, secondo me, strizza l'occhio al "senza troppo sbattimento" e "non troppi sensi di colpa".

Biscotti riciclo con i cereali da colazione

300 gr di cereali al cioccolato
300 gr di farina 00
2 uova
90 gr di olio di mais
100 gr di zucchero di canna
1/2 bustina di lievito per dolci
1/2 bicchiere di latte

Iniziate tritando finemente i cereali in modo da renderli quasi una farina, poi aggiungete tutti gli altri ingredienti secchi e mescolateli tra di loro.
Integrate con le uova, l'olio e il latte (regolate la quantità del latte da utilizzare in base alla consistenza ottenuta...deve essere una sorta di pasta frolla grezza)
Formate una palla quanto più possibile omogenea, avvolgetela nella pellicola e mettetela in frigo per almeno una mezz'ora.
Trascorso questo tempo, prelevate dall'impasto la quantità necessaria a formare delle palline da 5 cm di diametro circa, e schiacciatele disponendole su una teglia ricoperta da carta forno.
Io le ho private del centro per dare loro la forma di piccole ciambelline.
Infornate a 180° in forno caldo per una decina di minuti.
Non preoccupatevi se vi sembreranno morbidi perchè una volta raffreddati e conservati in un contenitore ermetico, saranno perfettamente friabili e croccanti!

martedì 21 aprile 2020

Riposiamoci: girandole di pancarrè millegusti


E facciamola una cosa facile facile ogni tanto! :)
In realtà le cose facili ma d'effetto, in cucina, sono assolutamente la mia priorità perchè, normalmente, di tempo da dedicare a mille passaggi complicati non ne ho.
In questo periodo il tempo non mi manca (che meraviglia!!) e per questo mi sono dedicata a ricette più elaborate che solitamente mi limito a sbirciare on line con occhio languido.
L'altra sera mi sono presa una pausa da panificati e preparazioni gourmet preparando una cena fugace con insalata e girandole di pancarrè farciti, più da buffet che da cena casalinga di quarantena.
Eppure il risultato è stato apprezzato dai commensali!

Girandole di pancarrè millegusti

La farcitura è assolutamente a scelta e potete lavorare di fantasia.
E' sufficiente avere in casa delle fette di pancarrè morbide, quelle senza bordo (io le ho prese all'Esselunga ad esempio..), stenderle leggermente con il mattarello solo per renderle più facili da arrotolare, e farcirle come più vi piace.
Le mie erano:
- prosciutto crudo e mozzarella
- prosciutto crudo, insalata, caprino e salsa tonno e cipolla
- mozzarella, melanzane sott'olio e insalata

Stendete il condimento che avete scelto e arrotolate il pancarrè partendo dal lato corto. Avvolgete il rotolo nella pellicola e mettete a riposare in frigo per un'oretta. Prima di servire, togliete la pellicola e affettate le girandole ad uno spessore di circa 1/2 cm.

Giusto per darvi un'idea di possibili abbinamenti per il ripieno:
- prosciutto cotto, philadelphia e zucchine grigliate
- speck, scamorza e crema di funghi
- prosciutto crudo, scaglie di grana e patè di olive
- crema di ceci, bresaola e olio piccante

Qualche altra idea? Suggerimenti?


lunedì 20 aprile 2020

Un inno alla Cina: ravioli di carne al vapore


Ieri, per fare qualcosa di diverso, abbiamo fatto un giretto in Cina!

Ormai credo sia chiaro che, più di ogni altra cosa, questa quarantena si può consacrare alla sperimentazione in cucina (con tutte le conseguenze del caso...ma questa è un'altra storia!)
E una delle cose che più ci manca della nostra abituale routine culinaria, sono le puntatine al solito ristorante sushi o il fidatissimo cinese take away.
Siamo amanti del cibo etnico in generale, e vedere i bambini che sperimentano e assaggiano cibi nuovi e inusuali, è una delle cose che più me lo fa apprezzare.
A me personalmente, come raccontavo qui, piace "assaggiare" posti nuovi, mi piace conoscere le tradizioni di posti lontani passando da ciò che in quei posti si mangia.
Il mio sogno, ve lo svelo, sarebbe poter viaggiare solo per assaggiare cibi tipici del posto, anche i più strani (fanno eccezione solo ragni e insetti...proprio non ce la farei!!)
Avete presente Andrew Zimmer e il suo show Bizzare Food? (In italiano si chiama Orrori da gustare, lo passavano su Dmax mi pare..)..beh, lui in quel programma faceva proprio quello che vorrei fare io!

Ma sto divagando...il piatto di cui vi parlo oggi, a dire il vero, ha in comune con la Cina solo la salsa di soia..😅
E' infatti una rivisitazione dei super classici ravioli di carne al vapore, ma il risultato è sorprendente!
Profumati e super gustosi, ce li siamo divorati in un attimo!
Quasi alla pari con i nostri amati ravioli cinesi, parola di critici culinari di 4 e 7 anni di altissimo livello! 😜


Ravioli di carne al vapore

Impasto
150 g di acqua
300 g di farina 00
1 cucchiaio di olio evo
1/4 di cucchiaino di sale

Ripieno
150 g di carne trita di manzo
200 g di salsiccia
2 carote
1 cipollotto
2 cucchiai di olio evo
1 dado da brodo
salsa di soia q.b.

Strumenti necessari
macchina per tirare la pasta
cestino/pentola per cottura al vapore


Per preparare l'impasto mescolate in una ciotola tutti gli ingredienti e formate una palla liscia. Coprite con pellicola e mettete da parte a riposare.

Nel frattempo pelate le carote e tagliatele molto fini. Io le ho sfogliate con l'aiuto del pelapatate per il lungo in modo da ottenere delle strisce lunghe e sottili. Ma va benissimo anche grattugiarle o tagliarle a quadrettini, tanto poi andrà frullato tutto.
In una padella antiaderente mettete il cipollotto tritato , l'olio e le carote.
Fate andare a fuoco basso per qualche minuto fino a che il cipollotto non sarà appassito. Poi aggiungete la carne trita e la salsiccia privata della pelle.
Una volta rosolata per bene la carne, aggiungete il dado sbriciolato, un bicchiere d'acqua e coprite.
Fate cuocere fino a far asciugare la maggior parte dell'acqua, poi irrorate con la salsa di soia in modo da dare sapore, indicativamente un paio di cucchiai, e fate asciugare ancora qualche minuto.
A cottura ultimata frullate tutto con un frullatore o un minipimer, e tenete da parte.

A questo punto recuperate l'impasto che avete preparato in precedenza e mettetelo sulla spianatoia infarinata. Tagliatelo in 8 parti e, con l'aiuto di una macchina per sfogliare la pasta, assottigliate ciascuna delle 8 parti ottenendo delle lunghe lingue di pasta sottile. Tagliateli in quadrati 5 cm x 5 cm circa che faranno da base per i ravioli.
Con un cucchiaino prelevate un po' di impasto e disponetelo su ogni quadrato di sfoglia.
Poi richiudete a forma di sacchettino premendo bene la pasta in cima per chiudere il raviolo.

Disponete tutti i ravioli su un cestello per la cottura al vapore. L'ideale sarebbe un cestello in bamboo, ma io, ad esempio li ho cotti nel varoma del Bimby...
Cuocere per circa 15/20 minuti e servire ben caldi.
Se necessario, aggiungete un filo di salsa di soia come accompagnamento.

giovedì 9 aprile 2020

Siamo stati in Brasile e abbiamo mangiato i Pao De Quejio



Mi sembra di essere a casa da sempre e, anche se l'ultima uscita "sociale" risale solo a qualche settimana fa, parlarne mi sembra strano, come di un ricordo lontano.
Continuo a pensare che, incredibilmente, non è poi così male stare a casa tutto questo tempo. Le cose da fare non mancano mai, che si tratti di lavorare, di seguire il piccolo-grande uomo nelle lezioni scolastiche, di pulire casa o di alimentare qualche passione personale.
Abbiamo l'immensa fortuna di avere una casa comoda, accogliente e funzionale, e, sebbene ahimè non abitiamo in campagna, la casa è dotata di due comodi balconi dove poter prendere qualche raggio di sole e godere di un po' d'aria primaverile.
Nonostante tutta questa gigantesca premessa, quello che un po' mi preoccupa è la visibilità sul lungo periodo... Sebbene i contagi sembra siano in calo, infatti, non si ha un orizzonte chiaro di quando il problema sarà del tutto risolto e anche le vacanze estive sembra siano sempre più sfuocate in fondo al tunnel..
Per spostare l'attenzione da questa visione pessimistica (o realistica?) della cosa, quindi, cerco di concentrarmi sulle cose buone che sono emerse da questo periodo e Micatuca è decisamente una di queste.
Si tratta di un servizio di consegna a domicilio di una box al mese contenente 7 o 8 prodotti alimentari provenienti da un paese a sorpresa, e di una tovaglietta da colazione ispirata al paese stesso.
Ieri abbiamo ricevuto la nostra prima box: il Brasile!
E' stato un bel momento, guidato sopratutto dalla curiosità mia e dei bambini di scoprire cosa fossero quegli strani prodotti dai nomi inusuali e quale gusto si portavano dietro.
Per prima cosa abbiamo cercato sul mappamondo dove si trovasse il Brasile e provato ad indovinare quale lingua si parlasse. Abbiamo letto con attenzione l'uso e la provenienza dei cibi che ci sono stati consegnati e li abbiamo assaggiati con attenzione, provando ad associarli, dove possibile, a dei gusti già conosciuti e sperimentati.
Tra le varie cose, abbiamo ricevuto un preparato in polvere per poter realizzare i Pao De Queijo, dei profumati panini al formaggio che abbiamo preparato aggiungendo al composto 2 uova e un po' d'acqua.
E' stato un piccolo momento di scoperta di una cultura sconosciuta e lontana, e abbiamo potuto così viaggiare stando seduti nella nostra cucina.



PS: non segno nessuna ricetta perchè, di fatto, non ne ho una, ma in rete esistono diverse versioni dei pao de quejio e, ora che ne conosco l'esistenza, potrò cimentarmi in una preparazione completa di questi simpatici panini! :)



lunedì 6 aprile 2020

Riso casualmente Thai



Un'altra cosa con la quale ho deciso di cimentarmi in queste giornate rallentate, è lo yoga.
In passato ho seguito per circa 3 mesi un corso di yoga, poi con la gravidanza, sebbene sia consigliato, ho interrotto perchè al mio nuovo inquilino non andava a genio :)
Ma la sensazione dopo ogni lezione me la ricordo ancora molto bene. Era una sorta di flusso di silenzio. Le parole non sembravano più così necessarie dopo e tutti i rumori intorno (il traffico, le voci, la musica) sembravano amplificate e distanti.
Anche il corpo sembrava più all'erta, sebbene rilassato...non so come spiegarlo...
Così, dopo mesi a riprometterci con le colleghe di iniziare un corso, questo stop forzato mi è sembrato quasi un segno e lo yoga sembra l'elemento perfetto per aiutare il corpo e la mente a rallentare e cambiare ritmo.
Vero. Se non hai figli.
Con i miei due adorati mostriciattoli sempre tra i piedi, devo scendere a patti con il marito per provare a tenermeli lontani una mezz'oretta.
In ogni caso, per chi volesse lanciarsi in questa sperimentazione, segnalo il canale youtube de La scimmia Yoga che ho trovato completo, ben fatto e professionalmente all'altezza di esigenze anche molto diverse tra loro.
Ma siccome nulla è lasciato al caso, la ricetta di oggi è volutamente orientaleggiante (non potevo abbinare a tutto il discorso sullo yoga, la ricetta di una pizza o di un hamburger gourmet!)
Questo piatto è una conseguenza. Ha preso forma dopo essermi resa conto che il riso che avevo cotto e che volevo destinare ad una ben più banale insalata di riso, era in realtà indietro di cottura.
Avrei potuto semplicemente farlo cuocere un altro po', è vero, ma un'altra idea mi ronzava in testa...

Riso casualmente Thai

300 gr di riso bianco per insalate (no carnaroli per intenderci!)
2 cucchiai d'olio evo
4 wurstel di pollo (sostituibile con il cotto a dadini)
1 zucchina
1 scalogno
salsa di soia
una manciata di arachidi
1 bicchiere di acqua di cottura del riso

Fate bollire il riso ma scolatelo 5 minuti prima del termine della cottura, in modo che sia ancora un po' duro.
Nel wok (ma va bene anche una padella ampia) mettete a rosolare lo scalogno con i 3 cucchiai di olio
e aggiungere subito la zucchina grattugiata. Coprire con il coperchio e far appassire a fuoco basso.
Aggiungere poi il wurstel tagliato a rondelle e irrorare con la salsa di soia. La quantità è a piacere in base al gusto più o meno sapido che volete ottenere.
Prolungare la cottura per un minuto e aggiungere il riso e il bicchiere d'acqua di cottura gradualmente.
Quando tutta l'acqua sarà assorbita e il riso sarà correttamente cotto, aggiungete le arachidi tritate e mescolate bene.
Servite ancora fumante, sentirete che profumo!

domenica 5 aprile 2020

Carbonara non-carbonara e un saluto ai puristi! ;)


A giudicare dalle varie bacheche sui diversi social, questa quarantena ha riportato alla luce le doti culinarie di chef e panettieri nascosti tra le mura domestiche. Riprendere in mano il mio blog in questo periodo, quindi, si è rivelata una scelta allineata alla massa.
Ma d'altronde, se si ha un po' di interesse per la cucina o per il cibo in generale, credo sia una reazione automatica ad un avanzo di tempo in cui si può finalmente provare quella ricetta letta anni fa o concedersi la soddisfazione di preparare in casa cibi che normalmente siamo abituati a comprare.
Si innesca e si accende inoltre la vecchia battaglia dei puristi che "va bene a casa solo se è fatto a mano" (armata invisibile della quale facevo parte anche io qualche tempo fa, lo ammetto!) contro chi fa uso osceno di planetarie di varia foggia e misura.
Io, dopo anni a sostegno dell'impasto come unico sforzo fisico concesso, delle mattinate passate a mescolare, pesare e amalgamare con il solo ausilio di ciotole di ogni forma e grandezza e una piccola bilancia a batterie, oggi uso il Bimby. Lo ammetto. E ne faccio un uso costante e al massimo delle sue potenzialità. Praticamente al posto delle pentole, della bilancia, delle fruste, della vaporiera e del frullatore.
Mi sono convertita un paio di anni fa verificando con le mie stesse mani che è un aiuto enorme nella gestione del tempo, nell'ottimizzazione degli attrezzi e nella resa finale, ma anche che chi cucina resti tu. Cioè, se non sapevi cucinare prima, non diventi Cracco solo acquistando una planetaria.
Ci sono però cose che non ha senso preparare con il Bimby magari perchè richiedono quantità troppo ridotte o erchè davvero i passaggi sono così semplici da non necessitare di alcun supporto in cucina.
Oggi vi parlo di una ricetta così, per accontentare i puristi degli stumenti, ma indispettire quelli delle ricette...Una carbonara non carbonara, senza guanciale, ma con le zucchine.
Super semplice, super gustosa. Preparata con i metodi classici e spazzolata in tempi flash!
Perchè il bello in cucina è che ognuno fa quello che gli pare! :)

Carbonara di zucchine e speck (condimento per 4 persone)

1 zucchina
1 scalogno
3 cucchiai di olio evo
1/2 bicchiere d'acqua
2 cucchiai di latte
50 gr di speck
2 uova
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
pepe
300 gr di pasta

Iniziamo tritando lo scalogno e mettendolo in una padella con l'olio evo per farlo rosolare. Aggiungiamo la zucchina grattugiata e lasciamo cuocere a fuoco lento e con coperchio per qualche minuto. Appena si sarà asciugato, aggiungiamo 1/2 bicchiere d'acqua e facciamo continuare la cottura.
Intanto in una ciotola sbattiuamo le uova, aggiungiamo il latte e il parmigiano e teniamo da parte.
Cuociamo la pasta in abbondante acqua salata e aggiungiamo lo speck tagliato a listarelle nella padella con la zucchina a due minuti dal termine di cottura.
La difficoltà della carbonara sta nei tempi per cui i prossimi passaggi sono cruciali per la corretta riuscita della ricetta..
Prepariamo una ciotola dove assemblare tutti gli ingredienti (non potrà essere la pentola della pasta o la padella delle zucchine perchè se troppo calde rischiamo di cuocere troppo l'uovo e farlo addensare eccessivamente)
Scoliamo la pasta e immediatamente la passiamo nella ciotola pronta aggiungendo l'uovo sbattuto e mescoliamo vigorosamente affinchè la temperatura della pasta non scenda troppo: la cottura dell'uovo dipende da questo, se resta troppo indietro crea uno spiacevole effetto viscido.
Aggiungiamo poi la zucchina con lo speck e una spolverata di pepe finale.
Una goduria!

PS: nella mia foto si distinguono poco gli ingredienti perchè ho a che fare con dei commensali difficili e ho scelto, per quieto vivere, di frullare il condimento di zucchine e speck prima di aggiungerlo alla pasta..





venerdì 3 aprile 2020

La primavera e l'orto


Qualche giorno fa sembrava fosse arrivata già la primavera. Avevamo iniziato ad aprire le finestre, ad assorbire i primi raggi di un sole tiepido e a respirare il profumo di erba e fiori al risveglio, sebbene sempre restando a casa.
Una delle attività che abbiamo fatto in onore di questa meravigliosa stagione, è stato fare giardinaggio giocando con la terra e con semini di vario genere.
In particolare abbiamo piantato pomodori, ravanelli, cipollotti, peperoni, piselli, patate.
So bene che ci sono dei tempi precisi da rispettare per la semina di piante e ortaggi e che, alcuni magari fuori tempo oggi, non germoglieranno. Ma noi avremo ugualmente sperimentato e giocato a fare gli i giardinieri, ci siamo sporcati e stancati, ma poi tutti soddisfatti abbiamo osservato il nostro lavoro e ne siamo stati orgogliosi.
Chissà che magari tra qualche settimana potremo giocare ancora a raccogliere il frutto di qualcuna di queste piantine.
Vi farò sapere :)
Nel frattempo niente ricetta in questo post, ma vi lascio un link che ho trovato utile e ben fatto proprio per chi vuole sperimentarsi con l'avvio di un orto, piccolo o grande che sia.
Credo possa essere un modo utile anche per conoscere meglio cosa la natura ci offre e il perchè della stagionalità di alcuni prodotti.
Buona lettura :)

giovedì 2 aprile 2020

Brioches morbidissime: le colazioni in quarantena


Una delle cose che mi affascinano di questo periodo di quarantena e della reazione che la gente sta avendo, è l'inventiva e la condivisione.
Tutti mettono a disposizione informazioni, conoscenza, esperienze e servizi.
Oggi, nel mio x-esimo giorno di quarantena, ho fatto un'altra piccola scoperta proprio tra le cose fruibili da casa, e al momento devo dire che mi sta esaltando un sacco: gli audiolibri.
Cioè, sapevo della loro esistenza, ma li ho sempre un po' snobbati...forse perchè, io che amo leggere, me li sono immaginati sempre come una forma fredda e impersonale, molto lontani dall'atmosfera intima che la lettura di un buon libro sa regalare.
Invece...meraviglia! Sono raccontati da voci esperte, capaci di farti entrare nel libro forse anche di più della tua stessa fantasia..
E così ho attivato la prova gratuita prevista per i primi 30 giorni e ne ho scaricati un po', partendo dai miei amati Harry Potter letti dalla sapiente voce di Francesco Pannofino, una goduria!
Così, la prossima volta che preparerò queste profumatissime brioches, ad esempio, potrò in realtà viaggiare tra Hogwarts e Privet Drive al numero 4 senza muovere un passo dalla mia cucina e, anzi, senza fermarmi!
E' un modo saggio di ottimizzare il tempo dedicandolo a se stessi, senza però fermare (oppure sì) le altre attività che non richiedono interazione sociale.
Vi farò sapere se, dopo i 30 giorni di prova, sarò ancora della stessa idea e il mio entusiasmo si rivelerà duraturo e ben riposto ;)

Nel frattempo, per chi non avesse ancora fatto il passo verso gli audiolibri, ma vuole comunque regalarsi una colazione profumata e coccolosa, vi lascio la ricetta di queste sofficissime brioches che nella tana dei lupi (figli e marito) sono state mooolto apprezzate farcite con una lussuriosa crema fondente Lindt (ma anche la più classica Nutella credo che se la batterebbe benone!).

PS: Giusto per chiarire, le marche citate sono a titolo esemplificativo, nessun brand ha pagato per essere citato nel mio blog :)

Brioches morbidissime

175 g di latte
25 g di lievito di birra fresco (o 15 g lievito disidratato)
1 cucchiaino di miele
2 uova
90 g di zucchero
60 gr di burro o 45 gr di olio di mais
80 g di zucchero
500 g di farina manitoba o n° 2 (se non avete, potete usare la 00)
10 g di sale
zucchero a velo (facoltativo)

Se avete il Bimby o un'altra planetaria, sarà sufficiente unire tutti gli ingredienti insieme e impastare il tutto a velocità minima per 3 minuti, e comunque fino a formare una palla liscia e omogenea.
Diversamente potrete procedere mescolando gradualmente gli ingredienti partendo da quelli liquidi per poi passare ai solidi.
Trasferite poi l'impasto in una ciotola e coprite con pellicola, fate lievitare almeno 2 ore.
Una volta raddoppiato il suo volume, ungetevi le mani con l'olio per aiutarvi a maneggiarlo e dividete l'impasto in palline dal diametro di circa 7 o 8 cm, riponetele sulla leccarda coperta di carta forno e fatele lievitare ancora un'oretta.
Scaldate il forno a 180° e spennellate la superficie delle pallotte di impasto con del latte prima di infornarle per 15/20 minuti a seconda del vostro forno.
Una volta pronte e raffreddate, potete cospargerle con lo zucchero a velo e mangiarle vuote o farcirle con crema al cacao o marmellata o qualunque cosa vi vada a genio! Secondo me sarebbero divine con il gelato!
Sentirete che profumo e che morbidezza regaleranno alle vostre colazioni!







lunedì 30 marzo 2020

Crepes di grano saraceno e crema di marroni


Qui, di riuscire a prenotare una spesa con consegna a domicilio non se ne parla. Non ci sono slot disponibili fino a Pasqua (che per inciso è esattamente tra 13 giorni).
Per cui, per chi, come noi ha in casa delle cavallette anzichè dei bambini, sa bene che, o compri 15 pacchi di biscotti (con il rischio che se una mattina si svegliano con l'idea che quei biscotti lì, che adoravano fino al giorno prima, da oggi non hanno più lo stesso sapore..) o bisognerebbe fare un salto al supermercato ogni 2 giorni per poter assicurare una colazione tutte le mattine.
In più abbiamo l'aggravante di essere, ad eccezione del marito, tutti particolarmente esigenti a colazione e amiamo cambiare spesso (mea culpa!) e in questi giorni, con le limitazioni del caso, siamo particolarmente in difficoltà.
Ma se c'è una cosa che mi piace (e che in effetti mi riesce abbastanza bene) è tirar fuori qualcosa di commestibile con gli ingredienti a mia disposizione. E questa volta, lo ammetto, non è stato poi così difficile! :) 


Crepes di grano saraceno e crema di marroni

3 cucchiai di farina di grano saraceno
1 cucchiaio di farina 00
1/2 cucchiaio di zucchero
1 uovo
latte (dovrebbe essere sufficiente 1 bicchiere scarso, in ogni caso fino a raggiungere un imposto liquido ma denso..)
crema di mattoni per la farcitura

Con una frusta amalgamate gli ingredienti, partendo da quelli solidi, poi l'uovo e per ultimo il latte.
La giusta consistenza dell'impasto deve essere fluida, e la si può valutare tirando su un po' di composto con un cucchiaio e lasciarlo ricadere nella ciotola: deve scendere a "filo continuato", se si ferma troppo sul cucchiaio è troppo denso, se scende tutto insieme è troppo liquido.

La crema di marroni si sposa benissimo con la farina di grano saraceno, ma si può sostituire anche con una crema al cioccolato o con una marmellata dal gusto delicato.








giovedì 26 marzo 2020

Risotto Radicchio, crescenza e pancetta croccante




Oggi vi scrivo dalla Savana.
No, non c'è bisogno di avvertire le autorità, non mi sono mossa da casa mia, eppure ho lo sguardo fisso su uno spicchio di Savana.
Mi spiego: ho scoperto recentemente (ignoranza mia, non lo sapevo) che esistono delle live cam piazzate in giro per il mondo alle quali ci si può collegare dal web e for free.
Sarà che, se anche qualcuno me lo avesse raccontato, non avrei più di tanto registrato l'informazione perchè non trovo particolarmente interessante spiace la piazza principale di Madrid o la 42esima a New York.
Ma questa volta il suggerimento era per sbirciare una cam nel bel mezzo dello Tsavo East National Park in Kenya. Illuminante! Uno sguardo costante su un paio di pozze d'acqua cristallina alle quali accorrono ad abbeverarsi diversi animali del parco.
Bisogna avere pazienza e aspettare che abbiano sete :) ma poi, quando un elefante o una scimmia entrano nel raggio visivo della telecamera, è emozionante! E' poi è live, accade proprio mentre tu sei sul divano o in cucina.. :)

Beh, questo mio racconto non ha nessuna relazione con la ricetta che vi presento oggi, per cui vado dritta al punto:

Risotto al radicchio, crescenza e pancetta croccante

350 gr di riso carnaroli
3 cucchiai di radicchio già cotto (ma credo che possiate ipotizzare di cuocerlo direttamente con il riso tritandolo prima, l'unico rischio è che possa rilasciare di più il tipico sapore amarognolo del radicchio)
2 cucchiai di crescenza
1 cucchiaio di philadelphia o simile
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
acqua
dado vegetale (bravi se avete quello home made sicuramente più buono e salutare...)
sale
una noce di burro
olio evo
trito di cipolla
vino bianco

Dunque, premessa necessaria: credo tutti sappiamo quali sono i passaggi necessari per preparare un buon risotto (ve li riassumo supervelocemente, ma consiglio di informatevi on line dove trovate molte voci più autorevoli della mia), ma devo specificare che io l'ho realizzato con il bimby saltando il passaggio dello sfumare con il vino bianco perchè non ne avevo..
Per cui, i passaggi per un risotto in pentola sono:
olio (alcuni aggiungono anche un po' di burro) e cipolla tritata a rosolare, poi aggiungo il riso per la tostatura, poi il vino per sfumare, a vino evaporato aggiungo il brodo precedentemente preparato e mantenuto caldo per non bloccare la cottura del riso. Faccio cuocere girando per circa 15/20 minuti (dipende dal riso). A 5 minuti dalla fine cottura, aggiungere eventuali ingredienti insaporitori (in questo caso radicchio, crescenza e philadelphia). Il parmigiano e il burro servono per la mantecatura finale. La pancetta l'ho tostata in padella e l'ho aggiunta alla fine direttamente nel piatto.

Nel procedimento con il bimby cambia l'ordine e l'accorpamento di alcuni passaggi:
mettiamo l'olio con la cipolla e facciamo insaporire, poi aggiungiamo il riso, successivamente il vino (passaggio che io ho saltato) e poi l'acqua e il dato senza necessità di preparare il brodo in partenza. Inoltre il grande vantaggio del bimby è che, una volta impostato il tempo, la velocità e la temperatura, continua a cuocere e mescolare da solo.
Seguite la ricetta del risotto al parmigiano del Libro Verde per i passaggi principali, poi non dimenticate di aggiungere gli ingredienti che caratterizzano questo risotto (crescenza, philadelphia e radicchio) a 5 minuti dal termine della cottura. La pancetta, invece, va aggiunta alla fine. Torstata e croccante, decora, profuma e insaporisce.
E se decidete di cimentarvi con questa ricetta fatemi sapere com'è venuta! :)




domenica 22 marzo 2020

Peperoni alla birra


Stamattina il cielo non è azzurro come ieri, si è alzato un po' di vento e fa quasi freddo.
E' domenica, quindi niente lavoro, seppur da casa, niente scuola o compiti per il grand'uomo e niente telefonate più o meno serie con le colleghe.
Oggi sarà necessario industriarsi per ammazzare il tempo..
Io, per cominciare, dopo essermi resa conto di aver finito la farina (sa-cri-le-gio!!) mi sono vestita, ho buttato giù una lista della spesa in modo da essere veloce e focalizzata, e sono uscita alla volta del supermercato più vicino. Con la musica nelle orecchie, ho fatto una 40ina di minuti di coda, non vedendo l'ora di entrare, per poi fare una rapida spesa munita di mascherina e con l'impulso di uscire!
La farina di grano tenero era finita. Così come il lievito fresco.
Ne deduco che le panetterie siano la categoria più colpita da questi giorni di blocco dato che tutti hanno iniziato apparentemente a sfornare pane e focacce casarecce.
Per fortuna ero riuscita a fare un po' di scorta di verdure e i peperoni in foto rientrano tra gli esperimenti che sono seguiti al grande acquisto dell'altro giorno.
Li ho presi sia rossi che gialli per il colore, esclusivamente per quello.

Peperoni alla birra

2 peperoni
1/2 bicchiere di birra
un cipollotto (la parte verde delle foglie)
una manciata di olive nere
sale qb
un filo d'olio evo

Lavate i peperoni, divideteli a metà e privateli dei semi (che in questo momento io sto conservando per improvvisare un momento di giardinaggio con i bambini!)
Tagliateli a striscioline e disponeteli in modo sparso in una teglia di medie dimensioni.
Conditeli con sale e olio e aggiungete le olive nere (le mie erano denocciolate ma secondo me ci sarebbero state meglio le olive nere al forno, complete di nocciolo).
Tritate le foglie di cipollotto e aggiungetele nella teglia prima di irrorare tutto con la birra.
Mettete tutto in forno preriscaldato per 30/40 minuti. Ottimi anche freddi.

sabato 21 marzo 2020

Il profumo della primavera



Sono giornate strane. Scandite dal ritmo della quotidianità rinchiusa tra quattro mura.
Siamo nel 2020, 3 anni dopo il mio ultimo post.
Avevo ormai gettato la spugna e mi ero rassegnata a vivere questo blog solo come romantico ricordo.
Tutto è diventato, negli ultimi anni, troppo frenetico: i figli, il lavoro, la scuola, la famiglia, gli amici...tutto ad incastro, in un turbinio di impegni senza sosta. E il blog inesorabilmente è passato in priorità 10.
Oggi però stiamo vivendo un momento storico senza precedenti: un piccolo, minuscolo virus, partito dalla Cina, ha dato inizio ad una mega pandemia che sta mettendo in ginocchio la salute e l'economia della maggior parte dei paesi.
L'ultima ordinanza ministeriale impone di restare a casa. Sempre.
Tutti i giorni, tra smart working e week end privi di gite e attività fuori porta. In casa Io, il marito, e le due piccole canaglie (che, ad onor del vero, stanno reagendo dignitosamente a questa reclusione!)
Ma non è del virus che voglio parlare qui, ma di ciò che questa nuova situazione ci sta suggerendo.
Alla luce del sole del tramonto, in balcone, nella prima aria tiepida di inizio primavera, le mie considerazioni sono tutte positive.
Siamo stati costretti ad una convivenza forzata con le persone più importanti al mondo.
Con l'uomo con cui ho deciso di trascorrere la vita ma con il quale mi sono ritrovata a rincorrere le giornate, in una sfilza di devo e devi che ci ha tolto il tempo di riconoscerci e di assaporare della nostra compagnia.
Con i miei bambini, fonte inesauribile di stupore, che mi sono cresciuti sotto gli occhi ma che, a guardarli ora, mi sembra di averli vissuti con il contagocce, sempre troppo occupata a scandire il tempo a colpi di "Dai! Vestiti! E' tardi!"
All'interno della mia casa, così scontata nella routine di tutti i giorni, ma che oggi mi appare accogliente, funzionale, bella!
Ed è primavera, la migliore stagione dell'anno. E anche se non possiamo allungare le mani sui fiori in cortile e non ci è consentito passeggiare al profumo dell'erba fresca, arriva alle nostre case forte e prepotente, ricordandoci che tutto arriva e rinasce, e che il tempo scorre e la natura fa il su corso. E non sarà certo un piccolo, minuscolo virus gradasso a far cessare il profumo dei fiori!