martedì 30 agosto 2011

Ancora un po' di...fresco!


Sì, si sente che l'estate sta finendo.
Si avverte nell'aria che si è un po' rinfrescata (menomale!) ma sopratutto nel mood dei milanesi, che, tornati dalle ferie, si rimettono a lavorare a testa bassa, alcuni pensando già alle prossime ferie natalizie. :)
A me piace un sacco questo periodo, fine agosto/inizi settembre intendo. Mi piace perchè è un momento in cui ci si riorganizza. Per chi va a scuola, è il momento di comprare il diario, vari quaderni di diverse forme e dimensione, rinnovare il parco penne..
Per chi la scuola l'ha abbandonata già da un po', in realtà, non è poi così diverso...tranne per il diario (che, lo ammetto, mi manca un sacco!)
A dire il vero io non ho fatto delle verie e proprie ferie quest'anno, ma sento ugualmente la fine del periodo "feriesco" degli altri e anche io inizio a programmare, progettare e riorganizzare, in onore di una specie di nuovo inizio.
Ecco, pc nuovo, iscrizione in palestra e nuovo regime alimentare sono per me diario, quaderni e penne.
E, almeno per i prossimi dieci minuti, la cosa mi piace un sacco!  :)

Semifreddi "ghiacciolati" vari gusti
(Per tutti e tre il procedimento è uguale.)



Cheese cake
una confezione di philadelphia yo
una confezione di panna da montare
2 cucchiai di zucchero
3 biscotti sbriciolari

In una ciotola montare la panna con una frusta manuale (non è necessario montarla a neve ferma, è sufficiente che sia un po' cremosa).
A parte, ammorbidire la philadelphia con lo zucchero e aggiugnere la panna mescolando con delicatezza.
In ultimo aggiungete i biscotti sbriciolati.
In uno stampino da ghiacciolo (io ho usato gli stampini in silicone della SilikonMart) versare il composto ottenuto e mettere in congelatore per almeno 3/4 ore prima di mangiarli.
Io li ho trovati buonissimi! :)

Qui sotto trovate gli ingredienti per le altre due varianti che trovate in foto. Il procedimento è davvero molto simile: mescolare tutto insieme e mettere in freezer. :)

Yogurt e smarties

250 ml di yogurt bianco
3 cucchiai di panna da montare
2 cucchiai di zucchero


Ghiacciolo al mango
purè di 1 mango
un bicchiere di acqua
1 cucchiaio abbondante di zucchero


PS: Superate le 9900 visite! Il momento si avvicina!! Siete almeno un po' curiosi??!! Daaaaai! :)

Ps2: con i ghiaccioli allo yogurt din questo post partecipo al contest Yogurtando di Silviskitchen

giovedì 25 agosto 2011

Insalata di fagioli al limone e rosmarino e tanto amore per Trenitalia


Scrivo da un treno Rimini Milano accaldatissimo. In questo momento nella mia mente si formano immagini scomposte di piscine dall'acqua fresca, di grandi quantità di ghiaccio, di bibite fresche e colorate... Allo stesso tempo penso distrattamente cosa direi in questo momento al direttore di Trenitalia se me lo trovassi davanti. Non sarei ricordata poi come una persona molto gentile...

Reduce da due giornate di incontri, di volti, di risate, di scambi di opinioni e di veloci riflessioni, però, non mi posso far abbattere solo da un viaggio di 3 ore in treno senza aria condizionata. Per cui mi concentro su altro.
Sbircio tra le foto dell'iPad e trovo le immagini di un'insalata di fagioli semplicissima e freschissima che ho fatto qualche settimana fa apprezzandone proprio la freschezza estiva e rigenerante data dal limone e il profumo di spazi aperti e di vacanza che sprigionava il rosmarino.
Non vi appunto neanche le dosi e il procedimento come faccio di solito perchè direi che le prime sono a gusto e il secondo è intuitivo...no?
Beh, comunque, fagioli bianchi (tipo cannellini), succo di mezzo limone e rosmarino. Io ho poi usato il sale Maldon perchè, non so come mai, anche quello mi richiama immagini di freschezza, forse ,i fa pensare inconsciamente ai cristalli del ghiaccio... ma mi rendo conto che potrebbe essere solo suggestione, per cui usate pure il sale normale se preferite.
Ecco.
Ora credo che ne mangerei volentieri un po'.
Invece mi devo concentrare su qualcosa ancora per un'altra oretta prima di arrivare a destinazione. Ovviamente madida di sudore e molto molto grata a questa "spassosa" compagnia di trasporti...

venerdì 19 agosto 2011

Pane al cacao

 Tanto perchè quando una fissa mi prende, non mi molla per un bel po', continuiamo sull'onda della panificazione con un'altra ricetta che mette a dura prova la pazienza dei più frettolosi, ma la soddisfazione a sentirne il profumo mentre cuoce in forno, o assaggiarne l'aroma forte al mattino, magari, per i più golosi, con un sottile strato di crema dolce al formaggio...garantisco, è una cosa superiore!

Come sempre accade quando trovo una ricetta che mi sembra possa essere un successo, però, non mi regolo con le dosi per cui Andrea non ne può più di mangiare pane al cacao a colazione (anche senza la crema al formaggio!:)

Anche questa ricetta, come quella del post precedente, è stata sbirciata, rubacchiata e riadattata a partire da una ricetta postata da Chiaretta di "Chi ha rubato le crostate?", maestra suprema della panificazione ai miei occhi! :)

Pane al cacao e crema dolce al formaggio
La mia versione, però, è...come dire...semplificata nel procedimento, sempre in onore della mia scarsa pazienza, ma io me la sono gustata lo stesso, ecco..:) Inoltre, come suggeriva anche Chiara nella sua ricetta, ho aumentato la quantità di zucchero per ottenere un pane più da colazione che da accompagnamento dei pasti. Ad essere onesta, non è che fosse poi così dolce, per cui se preferite avere davvero un pane dolce, aggiungerei ancora un paio di cucchiai di zucchero, o diminuirei di uno i cucchiai di cacao.

Cmq, per sispetto e onore al mio primo dignitoso tentativo, qui sotto vi segno le dosi così come l'ho fatto io. Poi fate un po' voi! :)

In fase di lievitazione, pronto per essere infornato
Pane al cacao

500gr di farina 00
3 cucchiai di cacao amaro
5 cucchiai di zucchero
un pizzico di sale
350ml di acqua
1 bustina di lievito secco di birra da 10gr

In una ciotola molto capiente ho messo prima la farina, lo zucchero, il cacao ed il pizzico di sale. A parte, ho sciolto il lievito con un po' dell'acqua prevista e l'ho aggiunto alla farina, continuando poi ad aggiungere mano a mano tutta l'acqua. L'impasto che ne deve risultare è solido, ma appiccicoso, quindi regolatevi con la quantità d'acqua: se vi risulta particolarmente liquido aggiungete un po' di farina, mentre se vi sembra che si stia indurendo, aumentate la quantità di acqua.

A questo punto coprite la ciotola con della pellicola trasparente e fate lievitare tutta la notte (quindi più o meno 8 o 9 ore..) Il giorno dopo l'impasto avrà raddoppiato il suo volume.
Quindi infarinate un piano di lavoro e le mani e tirate fuori l'impasto dalla ciotola. Non è necessario impastare l'impasto come normalmente si fa co il pane, ma è sufficiente appiattirlo un po' e piegare l'impasto su se stesso fino a dargli la forma desiderata. Mettetelo su una placca da forno rivestita da carta forno e fatelo lievitare per altre 3 ore circa con le pieghe rivolte verso il basso e coperto da un panno infarinato.
A lievitazione completata, infornatelo a 220° per 20 min, poi abbassate a 180° la temperatura e fatelo cuocere per altri 15/20 minuti.
Sfornatelo e fatelo raffreddare su una griglia.

PS: La crema al formaggio invece è fatta semplicemente da 3 cucchiai di philadelphia classica e 1 cucchiaio di zucchero di canna. :)

domenica 14 agosto 2011

Pane bianco delle due farine


Eccomi qui di nuovo. Non pensavate mica che me ne sarei stata zitta zitta fino al contest di cui vi ho parlato nel post precedente, vero?! Ecco, no, proprio no.

Tutto sta a trovare il tempo di cucinare prima, e di scrivere poi, ma pian pianino si fa tutto...è estate, siamo rientrati da qualche giorno dalle vacanze e tra un festeggiamento e l'altro per il compleanno di Andrea (che è stato il 9, ma i festeggiamenti si sono protratti praticamente fino a ieri! :), oggi è il primo giorno in cui davvero riesco a mettermi ai fornelli più per rilassarmi che per preparare pranzo o cena.
Visto il week end lungo frazie a ferragosto di lunedì, mi sono data alla panificazione. Ovviamente quando si parla di pane e lievitati vari mi viene subito in mente Chiara di Chi ha rubato le crostate e così ho dato una sbirciata (molto producente!) alle sue ricette in questo campo. Una meraviglia vi dico! Fa delle cose strepitose, per giunta con la pasta madre e con dei tempi di preparazione direi biblici!
Ecco, io proprio non ce la posso fare, non ho sufficiente pazienza (perdonami Chiara!) per cui ho giusto preso spunto, poi ho fatto un po' di testa mia.
Non so com'è il risultato che ottiene lei (anche se a giudicare dalle foto, direi splendido!), ma garantisco che il mio pane a lievitazione leggermente modificata nei tempi, era davvero buono! :)
Ora sono le 23.26, vi scrivo dal freschino del mio balcone, mentre in casa c'è il forno acceso. Il bilancio è: una pagnotta di pane bianco fatta (e consumata per metà a cena), una pagnotta al cacao (leggermente dolcificata, ino modo che possa servire per la colazione di domani) è in forno e 4 pagnottelle più piccole di pasta bianca sono a lievitare per tutta la notte, pronte poi per essere aromatizzate domani mattina e finire dritte in forno prima di pranzo.
Quando mi ci metto, poi mi prende la fissa! :)

Pane bianco delle due farine

260 gr di farina di grano duro
240 gr di farina 00
1 bustina di lievito di birra da 10 gr
270 ml di acqua
2 cucchiaini di miele
1,5 cucchiaini di sale

Ho messo tutto insieme in una ciotola affiungendo in ultimo l'acqua ad incorporo. Ho lacorato un po' fino ad ottenere una pasta morbida ed elastica. Ho formato una pagnotta e, dopo averla incisa con un taglio a forma di croce, l'ho coperta con un canovaccio umido e l'ho lasciata a lievitare per 4 ore.
A lievitazione avvenuta, ho sgonfiato leggermente la pasta schiacciandola un po' con le dita e formando un rettangolo l'ho ripiegata due volte su se stessa L'ho posizionata sulla placca ricoperta con carta da forno e l'ho nuovamente coperta con il canovaccio umido lasciandola lievitare altre 2-3 ore prima di infornarla in forno già caldo a 250 gr per 15 minuti. Trascorso questo tempo, ho abbassato il fuoco a 180 gr e ho fatto cuocere per altri 20 minuti.
Una volta cotta, l'ho fatta raffreddare bene su una griglia prima di servirla in tavola per la cena.

A leggere tutte queste ore di lievitazione (che rispetto a quelle di cui parla Chiara per alcuni suoi pani, è una quantità irrisoria!:), prende un colpo, ma in realtà passano molto in fretta e lavori come questi sono perfetti per giornate in cui avete già previsto di passare molto tempo in casa.
Certo l'ideale non è accendere il forno alle massime temperature quando fuori c'è afa (come oggi) ma vabbè, la soddisfazione che se ne trae alla fine, vi farà dimenticare anche di questo secondo me! :)
Buon pane a tutti!