domenica 3 maggio 2020

Grissini alla salvia con esubero di lievito madre





Oggi ho fatto una cosa forse per la prima volta: ho reclamato. In modo ufficiale. Al mio amministratore di condominio.
Normalmente non mi capita. Borbotto magari, ma non faccio mai reclami ufficiali. Li trovo irritanti, mi fanno sentire a disagio e trovo che sia un po' come fare la spia (razionalmente so che non è così, ma generalmente preferisco non sollevare polemiche che nella maggior parte dei casi non portano a nulla.)
Oggi però ho invertito la rotta.
In questa quarantena se ne sono sentite tante. Indicazioni restrittive e più morbide, interpretazioni della legge e opinioni personali e, al di là del mio specifico pensiero, credo che ognuno sia libero di dire la sua, ma se c'è una regola, quella è.
Io non abito in campagna, ma ho la fortuna di essere in un condominio molto verde, fuori dalla città. Abbiamo un bel cortile condominiale, un piccolo parco giochi per bambini e un praticello in questo periodo verde e fiorato, ma le indicazioni regionali prima e comunali poi, ci hanno impedito di utilizzarlo in questi giorni di pandemia proprio per evitare al massimo la possibilità di contagi.
Ci è spiaciuto, ma abbiamo rispettato quest'ordinanza.
Da qualche giorno però è preso d'assalto da gruppi di adolescenti che chiacchierano, giocano a palla o prendono il sole, sprezzanti delle regole. Ovviamente senza mascherine nè guanti.
Ora, dopo due mesi di quarantena direi che possiamo essere tutti d'accordo che in questa pandemia ci siamo dentro insieme. Non a gruppi alterni, non alcuni sì e altri no. Tutti.
Inoltre, ho sempre avuto un odio viscerale per tutti quelli che, davanti alle regole, disobbediscono con atteggiamento di superiorità e alzando un sopracciglio davanti a chi, povero scemo, decide di rispettarle.
Questo proprio mi manda ai matti.
Perdonerete il mio sfogo, ma se fossi scesa in cortile urlando contro questi ragazzetti saccenti e prepotenti sarei, con buona probabilità, sembrata completamente pazza.
Allora mi limito a scriverlo qui e, per questa volta, anche all'amministratore di condominio, catalogando anche questo come un episodio da quarantena.


Grissini alla salvia con esubero di lievito madre

200 gr di lievito madre
120 gr acqua
1 cucchiaino di miele
40 gr di olio evo
280 gr di farina 00 o 0
1 cucchiaino di sale
6 o 7 soglie di salvia

Iniziate sciogliendo il lievito madre nell'acqua tiepida e aggiungete il cucchiaino di miele.
Incorporate poi la farina, l'olio e, solo alla fine, il sale.
Una volta ottenuto un impasto elastico e lavorabile, mettetelo sulla spianatoia infarinata e stendetelo con il mattarello fino a raggiungere lo spessore di circa mezzo centimetro.
Copritelo con un canovaccio pulito e lasciatelo lievitare per un paio d'ore. Trascorso questo tempo, ricavate delle striscioline utilizzando un coltello ben affilato o la rotella tagliapizza.
Disponete i grissini così ottenuti sulla leccarda del forno ricoperta da carta forno e cuocete in forno già caldo a 180 gradi per curca 20 minuto o comunque fino a raggiungere una buona doratura.
Ovviamente potete creare delle varianti sostituendo la salvia con il rosmarino o aggiungendo del sale grosso prima di infornarli.
Chiusi in un contenitore ermetico si mantengono dignitosamente per almeno una decina di giorni, sempre ammesso che riusciate a non mangiarli tutti ptima! ;)

venerdì 24 aprile 2020

Biscotti riciclo: come ti trasformo i cereali da colazione.


Dieta. Che parola sventurata! Cinque semplici lettere che hanno un significato semplice, lineare, quasi banale (Wikipedia cita: " La parola dieta, dal latino diaeta, a sua volta dal greco δίαιταdìaita, «stile di vita», in particolar modo nei confronti dell'assunzione di cibo..").
Ma è questo che vi viene in mente se la sentite?
A me personalmente no, assolutamente no!
La prima cosa che mi viene in mente sentendo la parola dieta è "tristezza", seguita a ruota da privazione, sacrificio, ansia.
Nel tempo, infatti, abbiamo caricato questa parola di contenuti extra, per così dire. E' stata associata a regimi alimentari, spesso rigidissimi, per poter perdere peso e lì è rimasta, per cui credo che nessuno ormai la intenda, se non a seguito di dovuto ragionamento, per quel che realmente è.
In questi giorni di fermo poi, è diventata uno spauracchio ancora maggiore perchè sottolinea la necessità di non prendere la residenza davanti il frigorifero avendo anche ridotto ai minimi storici l'attività fisica, e bacchetta quelli che, come me, cucinano h 24 sperimentando le ricette più disparate, anche quelle sepolte nei cassetti.
E quindi che si fa?
Oh, bella domanda! Non lo so, o meglio vi dico che faccio io e poi vedete voi..
Provo a cambiare sfida: non più solo confrontarmi con ricette articolate o dimenticate, a prescindere dai loro ingredienti, ma provare a focalizzarmi su preparazioni buone e con più "senza possibili".
Mi spiego: l'obiettivo è scovare, inventare, ripensare piatti che siano saporiti e soddisfacenti pur riducendone il più possibile gli ingredienti.
E così via alle sostituzioni: olio al posto del burro, ricotta al posto delle uova, frutta disidratata al posto dello zucchero, latte vegetale al posto del latte vaccino...e via dicendo cercando di togliere il toglibile, ma senza perderci troppo in gusto.
Ma da dove sbuca questa filosofia? Diciamo che, devo essere onesta, e dirvi che la mia forza di volontà non è proprio delle più stoiche, per cui in realtà per poter seguire una dieta (nel senso originario del termine) senza spaventarmi troppo della parola in sè, ho riscoperto una nutrizionista che sul vero significato di questa parola ha fondato tutto il suo lavoro.
Sentirla sottolineare l'importanza del piacere del cibo e del cibo come equilibrio, non come tabù, è decisamente confortante.
Lo faccio rientrare tra i consigli da quarantena, si chiama Cristina e vi lascio i riferimenti della sua pagina FB o del suo profilo Instagram, di certo non le dispiacerà se andate a sbirciare che cosa fa. ;)

E questi biscotti? Rientrano tra gli esperimenti che, in questo caso, toglie per riciclare. Perchè chiaramente ogni ricetta risponde ad un'esigenza: coccola dolce, colazione per i bambini, pranzo veloce, cena light...ad ognuno il suo.
In questo caso l'esigenza primaria era: riciclo cereali da colazione e colazione dei bambini, ma il risultato, secondo me, strizza l'occhio al "senza troppo sbattimento" e "non troppi sensi di colpa".

Biscotti riciclo con i cereali da colazione

300 gr di cereali al cioccolato
300 gr di farina 00
2 uova
90 gr di olio di mais
100 gr di zucchero di canna
1/2 bustina di lievito per dolci
1/2 bicchiere di latte

Iniziate tritando finemente i cereali in modo da renderli quasi una farina, poi aggiungete tutti gli altri ingredienti secchi e mescolateli tra di loro.
Integrate con le uova, l'olio e il latte (regolate la quantità del latte da utilizzare in base alla consistenza ottenuta...deve essere una sorta di pasta frolla grezza)
Formate una palla quanto più possibile omogenea, avvolgetela nella pellicola e mettetela in frigo per almeno una mezz'ora.
Trascorso questo tempo, prelevate dall'impasto la quantità necessaria a formare delle palline da 5 cm di diametro circa, e schiacciatele disponendole su una teglia ricoperta da carta forno.
Io le ho private del centro per dare loro la forma di piccole ciambelline.
Infornate a 180° in forno caldo per una decina di minuti.
Non preoccupatevi se vi sembreranno morbidi perchè una volta raffreddati e conservati in un contenitore ermetico, saranno perfettamente friabili e croccanti!

martedì 21 aprile 2020

Riposiamoci: girandole di pancarrè millegusti


E facciamola una cosa facile facile ogni tanto! :)
In realtà le cose facili ma d'effetto, in cucina, sono assolutamente la mia priorità perchè, normalmente, di tempo da dedicare a mille passaggi complicati non ne ho.
In questo periodo il tempo non mi manca (che meraviglia!!) e per questo mi sono dedicata a ricette più elaborate che solitamente mi limito a sbirciare on line con occhio languido.
L'altra sera mi sono presa una pausa da panificati e preparazioni gourmet preparando una cena fugace con insalata e girandole di pancarrè farciti, più da buffet che da cena casalinga di quarantena.
Eppure il risultato è stato apprezzato dai commensali!

Girandole di pancarrè millegusti

La farcitura è assolutamente a scelta e potete lavorare di fantasia.
E' sufficiente avere in casa delle fette di pancarrè morbide, quelle senza bordo (io le ho prese all'Esselunga ad esempio..), stenderle leggermente con il mattarello solo per renderle più facili da arrotolare, e farcirle come più vi piace.
Le mie erano:
- prosciutto crudo e mozzarella
- prosciutto crudo, insalata, caprino e salsa tonno e cipolla
- mozzarella, melanzane sott'olio e insalata

Stendete il condimento che avete scelto e arrotolate il pancarrè partendo dal lato corto. Avvolgete il rotolo nella pellicola e mettete a riposare in frigo per un'oretta. Prima di servire, togliete la pellicola e affettate le girandole ad uno spessore di circa 1/2 cm.

Giusto per darvi un'idea di possibili abbinamenti per il ripieno:
- prosciutto cotto, philadelphia e zucchine grigliate
- speck, scamorza e crema di funghi
- prosciutto crudo, scaglie di grana e patè di olive
- crema di ceci, bresaola e olio piccante

Qualche altra idea? Suggerimenti?


lunedì 20 aprile 2020

Un inno alla Cina: ravioli di carne al vapore


Ieri, per fare qualcosa di diverso, abbiamo fatto un giretto in Cina!

Ormai credo sia chiaro che, più di ogni altra cosa, questa quarantena si può consacrare alla sperimentazione in cucina (con tutte le conseguenze del caso...ma questa è un'altra storia!)
E una delle cose che più ci manca della nostra abituale routine culinaria, sono le puntatine al solito ristorante sushi o il fidatissimo cinese take away.
Siamo amanti del cibo etnico in generale, e vedere i bambini che sperimentano e assaggiano cibi nuovi e inusuali, è una delle cose che più me lo fa apprezzare.
A me personalmente, come raccontavo qui, piace "assaggiare" posti nuovi, mi piace conoscere le tradizioni di posti lontani passando da ciò che in quei posti si mangia.
Il mio sogno, ve lo svelo, sarebbe poter viaggiare solo per assaggiare cibi tipici del posto, anche i più strani (fanno eccezione solo ragni e insetti...proprio non ce la farei!!)
Avete presente Andrew Zimmer e il suo show Bizzare Food? (In italiano si chiama Orrori da gustare, lo passavano su Dmax mi pare..)..beh, lui in quel programma faceva proprio quello che vorrei fare io!

Ma sto divagando...il piatto di cui vi parlo oggi, a dire il vero, ha in comune con la Cina solo la salsa di soia..😅
E' infatti una rivisitazione dei super classici ravioli di carne al vapore, ma il risultato è sorprendente!
Profumati e super gustosi, ce li siamo divorati in un attimo!
Quasi alla pari con i nostri amati ravioli cinesi, parola di critici culinari di 4 e 7 anni di altissimo livello! 😜


Ravioli di carne al vapore

Impasto
150 g di acqua
300 g di farina 00
1 cucchiaio di olio evo
1/4 di cucchiaino di sale

Ripieno
150 g di carne trita di manzo
200 g di salsiccia
2 carote
1 cipollotto
2 cucchiai di olio evo
1 dado da brodo
salsa di soia q.b.

Strumenti necessari
macchina per tirare la pasta
cestino/pentola per cottura al vapore


Per preparare l'impasto mescolate in una ciotola tutti gli ingredienti e formate una palla liscia. Coprite con pellicola e mettete da parte a riposare.

Nel frattempo pelate le carote e tagliatele molto fini. Io le ho sfogliate con l'aiuto del pelapatate per il lungo in modo da ottenere delle strisce lunghe e sottili. Ma va benissimo anche grattugiarle o tagliarle a quadrettini, tanto poi andrà frullato tutto.
In una padella antiaderente mettete il cipollotto tritato , l'olio e le carote.
Fate andare a fuoco basso per qualche minuto fino a che il cipollotto non sarà appassito. Poi aggiungete la carne trita e la salsiccia privata della pelle.
Una volta rosolata per bene la carne, aggiungete il dado sbriciolato, un bicchiere d'acqua e coprite.
Fate cuocere fino a far asciugare la maggior parte dell'acqua, poi irrorate con la salsa di soia in modo da dare sapore, indicativamente un paio di cucchiai, e fate asciugare ancora qualche minuto.
A cottura ultimata frullate tutto con un frullatore o un minipimer, e tenete da parte.

A questo punto recuperate l'impasto che avete preparato in precedenza e mettetelo sulla spianatoia infarinata. Tagliatelo in 8 parti e, con l'aiuto di una macchina per sfogliare la pasta, assottigliate ciascuna delle 8 parti ottenendo delle lunghe lingue di pasta sottile. Tagliateli in quadrati 5 cm x 5 cm circa che faranno da base per i ravioli.
Con un cucchiaino prelevate un po' di impasto e disponetelo su ogni quadrato di sfoglia.
Poi richiudete a forma di sacchettino premendo bene la pasta in cima per chiudere il raviolo.

Disponete tutti i ravioli su un cestello per la cottura al vapore. L'ideale sarebbe un cestello in bamboo, ma io, ad esempio li ho cotti nel varoma del Bimby...
Cuocere per circa 15/20 minuti e servire ben caldi.
Se necessario, aggiungete un filo di salsa di soia come accompagnamento.

giovedì 9 aprile 2020

Siamo stati in Brasile e abbiamo mangiato i Pao De Quejio



Mi sembra di essere a casa da sempre e, anche se l'ultima uscita "sociale" risale solo a qualche settimana fa, parlarne mi sembra strano, come di un ricordo lontano.
Continuo a pensare che, incredibilmente, non è poi così male stare a casa tutto questo tempo. Le cose da fare non mancano mai, che si tratti di lavorare, di seguire il piccolo-grande uomo nelle lezioni scolastiche, di pulire casa o di alimentare qualche passione personale.
Abbiamo l'immensa fortuna di avere una casa comoda, accogliente e funzionale, e, sebbene ahimè non abitiamo in campagna, la casa è dotata di due comodi balconi dove poter prendere qualche raggio di sole e godere di un po' d'aria primaverile.
Nonostante tutta questa gigantesca premessa, quello che un po' mi preoccupa è la visibilità sul lungo periodo... Sebbene i contagi sembra siano in calo, infatti, non si ha un orizzonte chiaro di quando il problema sarà del tutto risolto e anche le vacanze estive sembra siano sempre più sfuocate in fondo al tunnel..
Per spostare l'attenzione da questa visione pessimistica (o realistica?) della cosa, quindi, cerco di concentrarmi sulle cose buone che sono emerse da questo periodo e Micatuca è decisamente una di queste.
Si tratta di un servizio di consegna a domicilio di una box al mese contenente 7 o 8 prodotti alimentari provenienti da un paese a sorpresa, e di una tovaglietta da colazione ispirata al paese stesso.
Ieri abbiamo ricevuto la nostra prima box: il Brasile!
E' stato un bel momento, guidato sopratutto dalla curiosità mia e dei bambini di scoprire cosa fossero quegli strani prodotti dai nomi inusuali e quale gusto si portavano dietro.
Per prima cosa abbiamo cercato sul mappamondo dove si trovasse il Brasile e provato ad indovinare quale lingua si parlasse. Abbiamo letto con attenzione l'uso e la provenienza dei cibi che ci sono stati consegnati e li abbiamo assaggiati con attenzione, provando ad associarli, dove possibile, a dei gusti già conosciuti e sperimentati.
Tra le varie cose, abbiamo ricevuto un preparato in polvere per poter realizzare i Pao De Queijo, dei profumati panini al formaggio che abbiamo preparato aggiungendo al composto 2 uova e un po' d'acqua.
E' stato un piccolo momento di scoperta di una cultura sconosciuta e lontana, e abbiamo potuto così viaggiare stando seduti nella nostra cucina.



PS: non segno nessuna ricetta perchè, di fatto, non ne ho una, ma in rete esistono diverse versioni dei pao de quejio e, ora che ne conosco l'esistenza, potrò cimentarmi in una preparazione completa di questi simpatici panini! :)