mercoledì 9 marzo 2016

Crostata di grano saraceno con farcitura alla crema di marroni

Mamma mia quanti spunti oggi!
Sono tutta un friccichìo di idee e mi verrebbe una gran voglia di mettere in pausa il mondo per poter metterne in pratica qualcuna!
Non sto a dilungarmi sui dettagli (anche un po' per scaramanzia, eheh!), vi basti sapere che qualcosa bolle in pentola!
Non conosco i "tempi di cottura" (per rimanere in tema), ahimè. Io sono del tipo tutto-e-subito e non vi dico che fatica pazientare, valutare, leggere, studiare, ipotizzare...prima di poter agire!
Però oggi più del solito avevo voglia di condividere un po' di questa energia potenziale che mi sento addosso, che mi fa altalenare tra isole di pensiero positivo e limbo di "non ce la farò mai!"
Non so come andrà, se il tutto prenderà piede e se ne sarò felice, ma la mia parola guida per questo 2016 è Possibilità, per cui mi concedo la Possibilità di aprire delle nuove Possibilità (voluto il gioco di parole)
Io sono sempre più convinta che sia necessario dare respiro a chi veramente siamo e a ciò che siamo chiamati ad essere. E' fondamentale almeno provarci. 
E' un salto bendata da una rupe, ma se funziona, subito sotto potrebbe esserci un'enorme aquila pronta ad afferrarmi e farmi volare in alto e molto, molto lontano. 



Un dolce insolito oggi, che ha raccolto pareri discordanti. Io l'ho a-do-ra-to! 
E dato che oggi va così, un po' controcorrente, la ricetta ve la lascio in versione self-service: la farcitura è una crema di marroni fatta in casa (ma si vende anche la supermercato) che ho acquistato in un mercatino missionario in oratorio, mentre la ricetta della frolla la trovate su questo altro post.


lunedì 7 marzo 2016

Crostoni di polenta al ragu e involtini di verza allo zenzero


Oggi fa proprio freddo e Lorenzo, andando a scuola, ha esordito: "mamma, ma quando ci mette ad arrivare la neve?!"
Io sono indecisa se sperare nella coltre bianca o no. Da un lato il monocromatico bianco ripulisce simbolicamente il grigiume (diciamolo) di questa città e risveglia il bimbo che è in noi, quello che inizierebbe a saltellare sul marciapiede per il solo gusto di lasciare qualche impronta.
Dall'altra parte però, l'adulto (un po' imbruttito) che è in me pensa subito a freddo, silenzio, rischio di scivolare, macchina congelata...seccatura insomma!
Bisognerebbe dare, forse, un po' più spazio alle voglie da bambini che circolano ancora nel nostro inconscio, si vivrebbe più speranzosi, con gli occhi sgranati e la certezza che, se nevica, ci piace di sicuro!

Crostoni di polenta al ragu e involtini di verza allo zenzero 


1 confezione di polenta da affettare
200 gr di polpa di pomodoro
200 gr di carne trita
1 scalogno
1 cucchiaio di olio Evo
1 bicchiere di vino bianco
un pizzico di paprika dolce
Sale
Provolone grattugiato
1 cespo di verza
1 radice di zenzero


Iniziate a preparare il ragu mettendo il cucchiaio d'olio in una padella dai bordi alti, aggiungete lo scalogno tritato e fate soffriggere leggermente, poi aggiungete la carne trita. Salate. Non appena la carne sarà ben rosolata, aggiungete il bicchiere di vino bianco e lasciare sfumare. Quando il vino sarà completamente evaporato, togliete dal fuoco metà della carne trita prima di aggiungere all'altra metà la polpa di pomodoro, la paprika e un mezzo bicchiere d'acqua. Lasciate cuocere fino ad ottenere un sugo piuttosto asciutto, e aggiustate di sale.
A questo punto tagliate la polenta a fette alte circa 1 cm, disponetele su una teglia rivestita di carta forno e ricoprite ogni fetta con un paio di cucchiai di ragu. Per completare, grattugiate su ogni fetta un po' di provolone e infornate a 180 gradi per una decina di minuti.

Nel frattempo sbollentate per qualche minuto e in abbondante acqua le foglie più esterne della verza, riempitele con la carne trita che avete tolto dal fuoco e messo da parte, aggiungete lo zenzero grattugiato e ripiegatele come fossero tanti saccottini.
Disponeteli su una teglia, cospargete con un filo d'olio e infornate insieme ai crostoni (180 gradi per 10 minuti).



mercoledì 2 marzo 2016

C'era una volta una torta che diventò un muffin


Questo muffin non era un muffin.
Nel senso che non era stato pensato come muffin nella ricetta originale, ma come torta di farro all'ananas.

Un po' diverso eh? Sì, lo so, ho l'abitudine di prendere spunto da ricettine che mi piacciono, ma poi quando vado a realizzarle mi ritrovo tra le mani una cosa completamente diversa.

Un po' perchè quasi mai mi capita di fare la spesa in base alla ricetta, ma parto da quello che ho in casa e quindi è davvero molto difficile che le mie materie prime coincidano in numero, tipologia e quantità con gli ingredienti necessari. Un po' perchè mi lascio ispirare da quello che mi va in quel momento o da quello che secondo me si abbina meglio, quindi, magari, una torta all'ananas sarà più facilmente interessante nel periodo estivo, quando c'è tanta voglia di freschezza e questo frutto regna abbastanza sovrano nel mio frigo.

E quindi cos'è diventata questa torta? Un ottimo muffin (ma anche un tortino in realtà!) rustico con yogurt ai cereali e farina di grano saraceno.

Tra l'altro, io sono appena rientrata a lavoro dopo un periodo di maternità per il mio zenzerino numero due, e fare un dolce così trasformato e inaspettato mi è sembrato azzeccato con il contesto! :)

Muffin rustico con yogurt ai cereali e grano saraceno

NB: il vasetto dello yogurt è utilizzato come unità di misura.


2 vasetti di yogurt ai cereali
2 uova
1 vasetto di olio di mais
1 vasetto di zucchero
3 vasetti di farina (di cui 2 di farina 00 e 1 di farina di grano saraceno)
1 bustina di lievito per dolci
2 cucchiai di latte
zucchero di canna q.b.

In una ciotola versare lo yogurt e aggiungere le uova, l'olio, il latte e lo zucchero. Mescolare brevemente per far amalgamare tutti gli ingredienti, poi aggiungere la farina e il lievito e amalgamare bene.
Dividere il composto nei pirottini da muffin riempiendoli per i 2/3 e spolverizzare ogni muffin con un cucchiaino di zucchero di canna. Infornare a 180 gradi in forno già caldo per circa 30/35 minuti.