lunedì 30 marzo 2020

Crepes di grano saraceno e crema di marroni


Qui, di riuscire a prenotare una spesa con consegna a domicilio non se ne parla. Non ci sono slot disponibili fino a Pasqua (che per inciso è esattamente tra 13 giorni).
Per cui, per chi, come noi ha in casa delle cavallette anzichè dei bambini, sa bene che, o compri 15 pacchi di biscotti (con il rischio che se una mattina si svegliano con l'idea che quei biscotti lì, che adoravano fino al giorno prima, da oggi non hanno più lo stesso sapore..) o bisognerebbe fare un salto al supermercato ogni 2 giorni per poter assicurare una colazione tutte le mattine.
In più abbiamo l'aggravante di essere, ad eccezione del marito, tutti particolarmente esigenti a colazione e amiamo cambiare spesso (mea culpa!) e in questi giorni, con le limitazioni del caso, siamo particolarmente in difficoltà.
Ma se c'è una cosa che mi piace (e che in effetti mi riesce abbastanza bene) è tirar fuori qualcosa di commestibile con gli ingredienti a mia disposizione. E questa volta, lo ammetto, non è stato poi così difficile! :) 


Crepes di grano saraceno e crema di marroni

3 cucchiai di farina di grano saraceno
1 cucchiaio di farina 00
1/2 cucchiaio di zucchero
1 uovo
latte (dovrebbe essere sufficiente 1 bicchiere scarso, in ogni caso fino a raggiungere un imposto liquido ma denso..)
crema di mattoni per la farcitura

Con una frusta amalgamate gli ingredienti, partendo da quelli solidi, poi l'uovo e per ultimo il latte.
La giusta consistenza dell'impasto deve essere fluida, e la si può valutare tirando su un po' di composto con un cucchiaio e lasciarlo ricadere nella ciotola: deve scendere a "filo continuato", se si ferma troppo sul cucchiaio è troppo denso, se scende tutto insieme è troppo liquido.

La crema di marroni si sposa benissimo con la farina di grano saraceno, ma si può sostituire anche con una crema al cioccolato o con una marmellata dal gusto delicato.








giovedì 26 marzo 2020

Risotto Radicchio, crescenza e pancetta croccante




Oggi vi scrivo dalla Savana.
No, non c'è bisogno di avvertire le autorità, non mi sono mossa da casa mia, eppure ho lo sguardo fisso su uno spicchio di Savana.
Mi spiego: ho scoperto recentemente (ignoranza mia, non lo sapevo) che esistono delle live cam piazzate in giro per il mondo alle quali ci si può collegare dal web e for free.
Sarà che, se anche qualcuno me lo avesse raccontato, non avrei più di tanto registrato l'informazione perchè non trovo particolarmente interessante spiace la piazza principale di Madrid o la 42esima a New York.
Ma questa volta il suggerimento era per sbirciare una cam nel bel mezzo dello Tsavo East National Park in Kenya. Illuminante! Uno sguardo costante su un paio di pozze d'acqua cristallina alle quali accorrono ad abbeverarsi diversi animali del parco.
Bisogna avere pazienza e aspettare che abbiano sete :) ma poi, quando un elefante o una scimmia entrano nel raggio visivo della telecamera, è emozionante! E' poi è live, accade proprio mentre tu sei sul divano o in cucina.. :)

Beh, questo mio racconto non ha nessuna relazione con la ricetta che vi presento oggi, per cui vado dritta al punto:

Risotto al radicchio, crescenza e pancetta croccante

350 gr di riso carnaroli
3 cucchiai di radicchio già cotto (ma credo che possiate ipotizzare di cuocerlo direttamente con il riso tritandolo prima, l'unico rischio è che possa rilasciare di più il tipico sapore amarognolo del radicchio)
2 cucchiai di crescenza
1 cucchiaio di philadelphia o simile
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
acqua
dado vegetale (bravi se avete quello home made sicuramente più buono e salutare...)
sale
una noce di burro
olio evo
trito di cipolla
vino bianco

Dunque, premessa necessaria: credo tutti sappiamo quali sono i passaggi necessari per preparare un buon risotto (ve li riassumo supervelocemente, ma consiglio di informatevi on line dove trovate molte voci più autorevoli della mia), ma devo specificare che io l'ho realizzato con il bimby saltando il passaggio dello sfumare con il vino bianco perchè non ne avevo..
Per cui, i passaggi per un risotto in pentola sono:
olio (alcuni aggiungono anche un po' di burro) e cipolla tritata a rosolare, poi aggiungo il riso per la tostatura, poi il vino per sfumare, a vino evaporato aggiungo il brodo precedentemente preparato e mantenuto caldo per non bloccare la cottura del riso. Faccio cuocere girando per circa 15/20 minuti (dipende dal riso). A 5 minuti dalla fine cottura, aggiungere eventuali ingredienti insaporitori (in questo caso radicchio, crescenza e philadelphia). Il parmigiano e il burro servono per la mantecatura finale. La pancetta l'ho tostata in padella e l'ho aggiunta alla fine direttamente nel piatto.

Nel procedimento con il bimby cambia l'ordine e l'accorpamento di alcuni passaggi:
mettiamo l'olio con la cipolla e facciamo insaporire, poi aggiungiamo il riso, successivamente il vino (passaggio che io ho saltato) e poi l'acqua e il dato senza necessità di preparare il brodo in partenza. Inoltre il grande vantaggio del bimby è che, una volta impostato il tempo, la velocità e la temperatura, continua a cuocere e mescolare da solo.
Seguite la ricetta del risotto al parmigiano del Libro Verde per i passaggi principali, poi non dimenticate di aggiungere gli ingredienti che caratterizzano questo risotto (crescenza, philadelphia e radicchio) a 5 minuti dal termine della cottura. La pancetta, invece, va aggiunta alla fine. Torstata e croccante, decora, profuma e insaporisce.
E se decidete di cimentarvi con questa ricetta fatemi sapere com'è venuta! :)




domenica 22 marzo 2020

Peperoni alla birra


Stamattina il cielo non è azzurro come ieri, si è alzato un po' di vento e fa quasi freddo.
E' domenica, quindi niente lavoro, seppur da casa, niente scuola o compiti per il grand'uomo e niente telefonate più o meno serie con le colleghe.
Oggi sarà necessario industriarsi per ammazzare il tempo..
Io, per cominciare, dopo essermi resa conto di aver finito la farina (sa-cri-le-gio!!) mi sono vestita, ho buttato giù una lista della spesa in modo da essere veloce e focalizzata, e sono uscita alla volta del supermercato più vicino. Con la musica nelle orecchie, ho fatto una 40ina di minuti di coda, non vedendo l'ora di entrare, per poi fare una rapida spesa munita di mascherina e con l'impulso di uscire!
La farina di grano tenero era finita. Così come il lievito fresco.
Ne deduco che le panetterie siano la categoria più colpita da questi giorni di blocco dato che tutti hanno iniziato apparentemente a sfornare pane e focacce casarecce.
Per fortuna ero riuscita a fare un po' di scorta di verdure e i peperoni in foto rientrano tra gli esperimenti che sono seguiti al grande acquisto dell'altro giorno.
Li ho presi sia rossi che gialli per il colore, esclusivamente per quello.

Peperoni alla birra

2 peperoni
1/2 bicchiere di birra
un cipollotto (la parte verde delle foglie)
una manciata di olive nere
sale qb
un filo d'olio evo

Lavate i peperoni, divideteli a metà e privateli dei semi (che in questo momento io sto conservando per improvvisare un momento di giardinaggio con i bambini!)
Tagliateli a striscioline e disponeteli in modo sparso in una teglia di medie dimensioni.
Conditeli con sale e olio e aggiungete le olive nere (le mie erano denocciolate ma secondo me ci sarebbero state meglio le olive nere al forno, complete di nocciolo).
Tritate le foglie di cipollotto e aggiungetele nella teglia prima di irrorare tutto con la birra.
Mettete tutto in forno preriscaldato per 30/40 minuti. Ottimi anche freddi.

sabato 21 marzo 2020

Il profumo della primavera



Sono giornate strane. Scandite dal ritmo della quotidianità rinchiusa tra quattro mura.
Siamo nel 2020, 3 anni dopo il mio ultimo post.
Avevo ormai gettato la spugna e mi ero rassegnata a vivere questo blog solo come romantico ricordo.
Tutto è diventato, negli ultimi anni, troppo frenetico: i figli, il lavoro, la scuola, la famiglia, gli amici...tutto ad incastro, in un turbinio di impegni senza sosta. E il blog inesorabilmente è passato in priorità 10.
Oggi però stiamo vivendo un momento storico senza precedenti: un piccolo, minuscolo virus, partito dalla Cina, ha dato inizio ad una mega pandemia che sta mettendo in ginocchio la salute e l'economia della maggior parte dei paesi.
L'ultima ordinanza ministeriale impone di restare a casa. Sempre.
Tutti i giorni, tra smart working e week end privi di gite e attività fuori porta. In casa Io, il marito, e le due piccole canaglie (che, ad onor del vero, stanno reagendo dignitosamente a questa reclusione!)
Ma non è del virus che voglio parlare qui, ma di ciò che questa nuova situazione ci sta suggerendo.
Alla luce del sole del tramonto, in balcone, nella prima aria tiepida di inizio primavera, le mie considerazioni sono tutte positive.
Siamo stati costretti ad una convivenza forzata con le persone più importanti al mondo.
Con l'uomo con cui ho deciso di trascorrere la vita ma con il quale mi sono ritrovata a rincorrere le giornate, in una sfilza di devo e devi che ci ha tolto il tempo di riconoscerci e di assaporare della nostra compagnia.
Con i miei bambini, fonte inesauribile di stupore, che mi sono cresciuti sotto gli occhi ma che, a guardarli ora, mi sembra di averli vissuti con il contagocce, sempre troppo occupata a scandire il tempo a colpi di "Dai! Vestiti! E' tardi!"
All'interno della mia casa, così scontata nella routine di tutti i giorni, ma che oggi mi appare accogliente, funzionale, bella!
Ed è primavera, la migliore stagione dell'anno. E anche se non possiamo allungare le mani sui fiori in cortile e non ci è consentito passeggiare al profumo dell'erba fresca, arriva alle nostre case forte e prepotente, ricordandoci che tutto arriva e rinasce, e che il tempo scorre e la natura fa il su corso. E non sarà certo un piccolo, minuscolo virus gradasso a far cessare il profumo dei fiori!